il Laboratorio
Ha senso educarsi alla pace? O forse prima: è accettabile parlare di pace come di un valore da apprendere, quando ci sembra sentimento innato preferire la pace allo scontro e alla violenza? E ancora: chi riguarda la ricerca della pace, della convivenza pacifica delle persone e dei popoli?
È nel tentativo di rispondere a queste domande che nel settembre 1996 è nato il LaborPace, per esteso “Laboratorio Permanente di Ricerca ed Educazione alla Pace”, espressione della volontà pedagogica in tal senso della Caritas diocesana di Genova.
Si tratta di un gruppo di lavoro, costituito prevalentemente da volontari, impegnato nella progettazione e realizzazione di attività educative con bambini e ragazzi e adulti, caratterizzato dalla convinzione condivisa che la pace riguarda tutti, innanzitutto la sfera delle relazioni interpersonali e che solo a partire da queste si può tentare di costruirla e promuoverla.
Auguri! 20 anni di Laborpace...
20 ANNI DI LABORPACE!La 12° Edizione di Mondo in Pace è stata anche l'occasione per ricordare i 20 anni del Laborpace (1996/2016) con molte persone che, in questi due decenni, ci hanno dato una mano preziosa per far crescere l'impegno di educazione e di ricerca alla Pace di Caritas Genova. Abbiamo vissuto insieme un piccolo momento di festa, che abbiamo voluto molto semplice e senza autocelebrazioni. E' stato gioioso ritrovarsi, con alcuni dopo diversi anni, e ringraziare ciascuno per quei semi di pace gettati insieme che continuano a fruttificare, in modo silenzioso ma efficace, nelle nostre vite e nelle comunità in cui viviamo e operiamo. In questo video alcuni "testimoni" della nostra storia, in rappresentanza di tutti coloro che ci hanno accompagnato, condividono ricordi, pensieri, auguri per questi 20 anni e per quelli che verranno. A tutte e a tutti, un grazie sincero per l'amicizia, il sostegno, l'impegno. Auguri Laborpace! E (per riprendere un motto delle origini, scherzoso ma non troppo) "...Laborpace a tutti!"
Pubblicato da LaborPace Caritas Genova su Lunedì 5 dicembre 2016
L’educazione tradizionale, quella di cui siamo tutti figli, ha visto e spesso vede ancora il conflitto e i sentimenti aggressivi come tabù, di cui è bene non parlare e nei confronti dei quali è necessario intervenire appena si manifestano al fine di sopprimerli o rimuoverli. “Su adesso fate la pace”, è questa la frase tipica con cui gli adulti entrano all’interno dei conflitti tra i più piccoli, senza concedere uno spazio di ascolto, in cui essi possano esprimere ciò che è successo e le sue conseguenze, a livello di vissuto interiore. È curioso notare come un tale approccio, legittimato nei confronti dei bambini, non sarebbe neppure immaginabile in una situazione tra adulti. Quante volte nella relazione con loro dimentichiamo la nostra esperienza quotidiana che, nel caso del conflitto, è ricca, quanto la loro, di emozioni, sentimenti reazioni automatiche spesso faticose da vivere e da esprimere. L’urlo della persona arrabbiata cerca disperatamente un orecchio capace di ascoltarla, capace di ascoltare la paura dei bisogni minacciati che spesso è all’origine della rabbia e dell’aggressività. anche e soprattutto di quella dei bambini e dei ragazzi. Le vicende di tanti ragazzi incapaci di vivere i conflitti, piccoli e grandi, che la vita pone loro di fronte, credo ci dimostri quanto siamo ancora indietro, come società educante adulta, su questa strada.Offrire uno spazio di incontro con il conflitto e con le sue emozioni è quindi concretamente il primo obiettivo delle proposte educative del LaborPace.
A partire da lì, ci si sposta poi verso la riflessione di come imparare a gestire la propria rabbia e a esprimere le proprie emozioni senza farsi male. si potrebbe dire che il tentativo è quello di sostituire alla tradizionale esortazione a non litigare, un accompagnamento attento e competente per imparare a “litigare bene”. sono queste riflessioni che guidano all’interno di un lavoro pragmatico, fatto di proposte concrete, di attività coinvolgenti, basate sulla sperimentazione di strumenti semplici e malleabili. nessuna teorizzazione, nessuna predica, nessuna esortazione morale: piuttosto far sperimentare un modo diverso di stare in relazione con gli altri, anche in occasione di divergenze di opinioni. La sfida è quella di mantenere il conflitto all’interno della relazione tra le persone, di saperlo vivere come sua componente naturale, non come occasione di rottura ma come spazio di affermazione di sé e riconoscimento della diversità dell’altro attraverso modalità di comunicazione più funzionali. Questo lavoro, questo impegno sociale, trova poi espressione anche in attività formative con adulti, insegnanti, educatori e genitori, con l’obiettivo di renderli maggiormente consapevoli e preparati ad affrontare e mediare i conflitti nei quali si trovano coinvolti. Questo è il nostro impegno: è un piccolo tentativo per non delegare la ricerca di una convivenza più pacifica, giusta e solidale a volontà di potenze troppo grandi e distanti da noi.
seminari e corsi di formazione per adulti
220
seminari e corsi di formazione per adulti laboratori nelle scuole
980
consulenze pedagogiche
350
ore di formazione ad insegnanti, educatori, genitori
2500
ore di formazione a bambini e ragazzi
4600
ore di seminari, convegni e iniziative formative alla cittadinanza
1100
Associazioni Partner
Associazione Melisandra
Associazione Musicalmente
Alla realizzazione della fiera offrono il proprio contributo di tempo, idee, consigli anche:
La Bottega Solidale
ARCI Genova
COSPE Genova
Movimento Nonviolento – Gruppo di Genova
Con il contributo e il supporto della
Provincia di Genova
e in collaborazione con
Fondazione Cultura Palazzo Ducale (Protocollo d’Intesa)
Un ringraziamento particolare a Milò Bertolotto già Assessora al Personale, Sistemi Informativi, Carceri, Iniziative per la Pace della Provincia di Genova.