23 Nov. 2019 – Aiutare gli altri: più facile con i simili o con i diversi?

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Workshop per associazioni del terzo settore e cittadini con esperienza di volontariato

Una persona cammina per la strada e perde un guanto senza accorgersene, unpassante dietro di lui lo nota, richiama la sua attenzione e glielo riconsegna. “Grazie mille!”, “Si figuri”, “Pensi che erano nuovi, è stato veramente gentile”, “E’ stato un caso, l’ho visto mentre cadeva… Buona giornata”, “Anche a lei egrazie ancora!”. E’ un esempio digesto d’aiuto come risoluzione di un incidente, rapido,efficiente, fonte di soddisfazione per chi lo mette in atto e per chi lo riceve, il primo ne ricava gratificazione il secondo elimina ansie e frustrazioni da perdita, entrambi vivono un’esperienza piacevole e ne ottengono sensazioni positiveanche sul piano relazionale. E’ l’immagine, seppur semplificata, di una perfetta dinamica di aiuto verso unestraneo che possiamo ritrovare anche nelle realtà di volontariato? Qualche volta, forse. In realtà quasi sempre le cose sono più complesse, chi vieneaiutato spesso ha bisogno di essere sostenuto a lungo, i problemi sonoimportanti e non facilmente risolvibili, sono necessari tempo, energie, persone,competenze e servono un’organizzazione che tenga insieme tutti questi fattorie un progetto che dia senso al tutto. La soddisfazione va conquistata, a voltericonosciuta e valorizzata, la piacevolezza talvolta si accompagna ad altreemozioni meno positive, di sicuro alla fatica. Il fattore che più aumenta la complessità è l’entrare in relazione, l’immergersi in quel processo di ascolto, di interazione vera, di attenzione allereazioni di chi aiutiamo, di messa in discussione delle nostre azioni e delle nostre intenzioni, che inevitabilmente va a toccare anche le nostre certezze e a far leva sulle nostre fragilità. Anche se la relazione dura solo un paio d’ore. Stabilita la difficoltà del compito si tratta di capire se è più semplice aiutare chi ci è più simile o chi più si distanzia da noi. Simili e diversi in cosa? E’ una questione anagrafica, culturale, psico-fisica, socio-economica, religiosa, politica? E’ una questione di forza e debolezza? O semplicemente che noiabbiamo il ruolo di aiutanti e gli altri di aiutati? Ci sono delle diversità con cuiriusciamo più facilmente che con altre ad avviare una relazione di aiuto? Il workshop intende riflettere su queste fatiche e su queste piacevolezze partendodalle storie di volontari ed operatori nate nella quotidianità della loro attività di aiuto.

Il workshop si terrà Sabato 23 Novembre 2019 dalle ore 10.30 presso la Sala del Munizioniere di Palazzo Ducale.

L’evento è gratuito. L’ingresso gratuito.